Il Sea Malay è un antico massaggio rituale originario dell’Indonesia, per la precisione della zona Nord dell’isola di Sumatra, dove si trova la città di Medan, affacciata sul Mare Malese.
Sviluppatosi intorno al primo secolo a.c., veniva denominato “massaggio delle regine” in quanto si dice fosse destinato alle concubine che non venivano scelte per trascorrere la notte con il sovrano.
Si tratta di un trattamento energetico, le cui manovre ripetute più volte lentamente sul corpo del ricevente procurano uno stato di profondo rilassamento. Al pari di altre tecniche di massaggio orientale si fonda sull’assunto che attraverso il corpo sia possibile riequilibrare tutto l’individuo, la sua mente, la sua anima, il suo Io.
L‘ applicazione del Sea Malay produce risultati positivi in diversi ambiti: aumenta la sensibilità corporea, riequilibra il flusso energetico e incrementa la sensazione di benessere dell’individuo; riduce lo stress, aiuta la distensione mentale e facilita il sonno pacificando l’attività onirica.
La prima fase del massaggio è profondamente rituale: con manovre dal carattere lento e ripetitivo, si tracciano sul corpo del ricevente figure geometriche cariche di simbolismo. Come in uno Yantra indiano, si definiscono degli spazi sacri attraverso linee, cerchi, spirali e altre figure.
Nella seconda fase si eseguono le manovre di riunificazione corporea ricompattando quello che le figure geometriche avevano separato. Con movimenti lunghi e figure prima, parallele e poi incrociate, si mettono in comunicazione le aree superiori con le inferiori e il lato destro con quello sinistro.
Il trattamento ha una durata di circa 50 minuti, si esegue con l’ausilio di olio caldo e prevede una sequenza di manovre distensive del viso e della testa al termine della fase in posizione prona, prima d iniziare le manovre sull’addome in posizione supina.
Al termine della formazione viene rilasciato un Attestato valido nell’ambito di applicazione della legge 04-2013 [approvata da Camera e Senato e pubblicata nella Gazzetta ufficiale n.22 del 26 Gennaio 2013], con il quale è già possibile eseguire il trattamento appreso.